Cinghiali sulle spiagge ordinanza per catturarli la raccolta per impugnare la decisione del sindaco Nogarin.
Cinghiali sulle spiagge e relativa ordinanza per catturarli: partita la raccolta fondi per impugnare la decisione del sindaco Nogarin. I promotori della raccolta, tramite facebook, si sono attivati, anche grazie alla veterinaria Paola Zintu.
E’ iniziata una raccolta fondi: l’obiettivo è fare ricorso e impugnare l’ordinanza del sindaco Nogarin di allontanamento e cattura dei cinghiali da Calignaia firmata a inizio agosto. Nell’appello lanciato via facebook dal gruppo “I cinghiali di Calignaia”, si legge: “Amici dei cinghiali di Calignaia e della fauna selvatica tutta, è necessario agire tempestivamente per impugnare davanti al Tar l’ordinanza del sindaco. Per questo è partita la raccolta per il contributo unificato”. I promotori della raccolta sono affiancati in questa loro battaglia anche da Paola Zintu, veterinaria esperta in fauna selvatica e fondatrice dal comitato ‘Non vogliamo una Toscana rosso sangue’. La battaglia legale che si sta preparando è un nuovo capitolo di un caso che da settimane ormai sta sollevando un gran dibattito in città. In un primo tempo per commentare la straordinarietà dei tanti cuccioli di cinghiale e delle loro mamme, diventati di casa sulla spiaggia e tra i bagnanti.
Poi il 7 agosto, il caso eclatante relativo ad un esemplare adulto che ha puntato e ferito il cane di una turista fiorentina lasciato senza guinzaglio. Evento che ha spinto il Comune a firmare l’ordinanza, con la collocazione di gabbie in zona e già diversi esemplari catturati e trasferiti in una riserva del Pisano. Il comitato sottolinea: “Noi non ci stiamo muovendo contro il sindaco, con il quale abbiamo sempre cercato un confronto. Contestiamo la modalità con cui si è agito: prima di procedere alla cattura non vi è stata alcuna osservazione della fauna, non sono state censite le famiglie e sugli animali non è stata operata alcuna indagine genetica o sanitaria. Inoltre il primo step dell’ordinanza prevede l’allontanamento degli ungulati più confidenti, ma non solo questo passaggio è stato saltato, ma addirittura si è esteso a tutti i cinghiali presenti sulla collina. La traslocazione di animali non è un metodo cruelty free: gli animali vengono stressati, le mamme possono perdere il latte, molti cuccioli rimangono fuori dalle gabbie e, non è risolutivo perché l’habitat liberato verrà presto colonizzato da altri esemplari che, non abituati alla presenza dell’uomo, potrebbero essere più pericolosi. Bisogna acquisire la consapevolezza dell’esistenza della fauna selvatica e la capacità di sapervi convivere senza creare danni o subire incidenti. Potremmo decidere di usare repellenti olfattivi e ad ultrasuoni, sperimentati con successo a San Rossore per allontanarli e una opportuna informazione rivolta ai fruitori della spiaggia. Serviranno 650 euro per il contributo unificato, poi altre 200 per le successive notifiche: ci seguirà gratis un avvocato. Chi vuole contribuire deve andare nella nostra pagina Facebook”. FABIO GIORGI