Friday, 03 October, 2025

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VANGELO Otto giorni dopo venne Gesù.


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VANGELO Otto giorni dopo venne Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore.
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OMELIA
L’evangelista Giovanni, con rara efficacia, riesce a mostrarci, ricorrendo alla descrizione degli elementi esteriori, le situazioni interiori delle persone: nella pericope odierna prevalgono inizialmente le tenebre, il buio della notte, le porte chiuse, il timore dei giudei. Noi leggiamo il tutto anche in senso traslato e spirituale. Scopriamo il buio dei cuori, le chiusure degli animi e il persistere della paura. Sono questi sentimenti che ci accomunano agli apostoli e coincidono quasi sempre con l’assenza di Cristo o preludono ad un suo consolante intervento. Quante volte costatiamo che egli si inserisce dentro le nostre storie, dentro il nostro buio per diventare la nostra luce, darci il suo conforto. Mostra le sua mani trapassate dai chiodi, il suo costato squarciato dalla lancia per sollecitarci a comprendere il recondito valore che egli ha voluto dare alla sofferenza in tutte le sue manifestazioni e come anche le nostre, se unite alle sue, diventano motivo di redenzione e di salvezza. Egli l’ha sperimentato sulla sua carne, ha sperimentato anche il buio del sepolcro, ma proprio per quei patimenti ora può dire con efficacia: «Pace a voi!» e infondere coraggio ai suoi che sono al buio e spauriti. Per il sacrificio offerto al Padre, ora può alitare amore sugli Apostoli e dare loro il mandato di assolvere e perdonare, un amore da trasfondere con il sacramento della riconciliazione. Tommaso non crede alla testimonianza dei suoi compagni. Egli desidera una testimonianza più forte, vuole toccare con mano i segni della passione sul corpo del suo Signore, vuole attraverso quei segni sorbire l’amore per credere e amare. Gesù soddisfa il suo desiderio e gode della risposta dell’Apostolo incredulo: «Signore mio e Dio mio». Soltanto da Tommaso ascoltiamo una simile espressione così turgida di fede e di amore. Il Signore si rivolge poi a noi definendoci beati se siamo capaci di credere non con la visione della carne, ma solo con lo sguardo della fede.

PRIMA LETTURA
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.
Dagli Atti degli Apostoli 5,12-16
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio.

2.a Domenica di Pasqua
Domenica 27 Aprile 2025
S. Zita; S. Liberale; B. Nicola Roland
2.a di Pasqua (anno C) [DIVINA MISERICORDIA]
At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19; Gv 20,19-31
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre

PREGHIERA DEL MATTINO
“Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. Signore, nel tuo Figlio Gesù tu hai compiuto l’avvenimento più straordinario di tutti i tempi, ma non l’hai fatto in modo da obbligarci a credere. Tu non forzi la nostra libertà, ci lasci liberi di scegliere, liberi di credere, liberi di amarti. Tu hai messo a nostra disposizione una potenza che mai nessuna scienza giungerà ad eguagliare, e noi l’abbiamo resa arida con il nostro dubitare. Signore, tu sei la risurrezione e la vita. Io credo, ma vieni ad accrescere la mia fede perché la tua potenza di vita in me possa trasformarmi secondo la tua immagine. Io so che tu in me puoi tutto, ma che non farai nulla senza il mio “Fiat”: tu aspetti il mio accordo per compiere la tua volontà. Se solo noi avessimo la fede come un granello di senape, tu potresti trasformare il mondo. Gloria alla tua risurrezione, Cristo! Gloria alla tua regalità! Gloria a te che governi ogni cosa per amore verso gli uomini!

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Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il giorno 27 Aprile 2025
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