Tuesday, 25 March, 2025

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VANGELO Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risorto


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VANGELO Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risorto
+ Dal Vangelo secondo Marco 6,14-29
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.

PRIMA LETTURA
Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi, e sempre!
Dalla lettera agli Ebrei 13,1-8
Fratelli, L’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo. Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così possiamo dire con fiducia: Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo? Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
Parola di Dio.

Venerdì della 4.a del Tempo Ordinario
Venerdì 7 Febbraio 2025
S. Riccardo; S. Partenio; B. Pio IX
4.a settimana del Tempo Ordinario
Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29
Il Signore è mia luce e mia salvezza

PREGHIERA DEL MATTINO
Gli uomini giusti e santi, come Giovanni Battista, non sono comodi. Essi disturbano e alcuni, come Erodiade, sarebbero ben lieti di farli sparire. L’autentica santità ha sempre qualcosa di rivoluzionario. Tu, o Signore, tu ci hai comandato di essere santi come il Padre celeste è santo. E la tua Chiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, ci ha ricordato la necessità che ogni cristiano sia un santo. Cioè una persona che si lascia abitare da te. Concedi, o Signore, che oggi io faccia un nuovo passo sul cammino della santità.
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Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il giorno 7 Febbraio 2025
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