Thursday, 02 May, 2024

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Condanne severe per tre giovani che a bordo di un’auto provarono a scappare a folle velocità per il centro, con la polizia alle loro calcagna.


Auto Polizia

Condanne severe per tre giovani che a bordo di un’auto provarono a scappare a folle velocità per il centro, con la polizia alle loro calcagna.

Condanne severe per i tre giovani che lo scorso 2 settembre, a bordo di un’auto – non assicurata -, provarono a scappare e si resero protagonisti di una fuga pericolosissima da Calafuria a via Pian di Rota. I tre passarono a folle velocità per il centro, con la polizia alle loro calcagna.
Quello verificatosi nella serata del 2 settembre dello scorso anno fu ‘un inseguimento da film’: quattordici chilometri a tavoletta. Il tutto all’ora di cena di un venerdì di fine estate, con gli agenti alle calcagna di un’auto di media cilindrata sospetta e con i vetri oscurati che non si era fermata all’alt poco dopo il bivio per Quercianella. La fuga del mezzo era iniziata a Calafuria ed era terminata in via Pian di Rota, dove era stata bloccata da polizia e carabinieri. L’auto era transitata a folle velocità per il centro di Livorno, in qualche caso anche imboccando diverse strade contromano, a cominciare da piazza Mazzini, mettendo così a repentaglio la sicurezza di passanti e automobilisti di passaggio. E soprattutto dopo aver cercato di speronare la macchina della polizia che li stava braccando e successivamente cercado di investire gli agenti. A distanza di otto mesi, i tre giovani arrestati quel 2 settembre, dopo l’inseguimento, sono stati condannati in abbreviato. Due anni e quattro mesi di reclusione nei confronti di un 26enne, nato e residente a Firenze che quel giorno era al volante del mezzo; due anni, invece, per un 20enne, nato a Pescia ma residente a San Miniato e per un suo coetaneo, residente a Brescia ma nato a Milano. Le accusa del pubblico ministero Fiorenza Marrara nei loro confronti era quella di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni (tre agenti finirono in ospedale) e ricettazione in concorso per via di una serie di oggetti rubati, nello specifico alcune valigie di proprietà di un turista tedesco, che gli agenti trovarono all’interno dell’abitacolo. Nel dispositivo il giudice per l’udienza preliminare Antonio Del Forno ha modificato, in parte, il capo d’imputazione nell’ultima parte, trasformando la ricettazione in furto aggravato. Il conducente dell’auto, risultata sprovvista di assicurazione, era anche indagato per essersi rifiutato di sottoporsi all’alcoltest dopo essere stato bloccato. Proprio per questo il giudice ha applicato nei suoi confronti anche la sospensione per tre anni della patente. Adesso la battaglia legale tra i tre giovani e gli agenti che si sono costituiti attraverso l’avvocato Mario Galdieri proseguirà in sede civile. Nella sentenza infatti, le motivazioni saranno depositate entro il prossimo 18 giugno, il giudice per il momento ha riconosciuto un risarcimento danni di tremila euro per ogni agente disponendo per la determinazione complessiva del danno il passaggio davanti al tribunale civile. FABIO GIORGI

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