Wednesday, 15 May, 2024

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Incendio Torre della Cigna gravissime le condizioni di una donna di 53 anni


Ambulanza 1

Incendio all’interno della Torre della Cigna, il palazzo occupato da un anno da circa 200 persone: gravissime le condizioni di una donna livornese di 53 anni, che ha riportato serie ustioni sull’80% del corpo. Il commento del sindaco Nogarin. “E’ una tragedia. Siamo vicini alla signora, ma serve una riflessione più ampia sulla vicenda”.
Versa in gravi condizioni una donna livornese di 53 anni che ha riportato serie ustioni sull’80% del corpo. Il tutto a causa di un incendio divampato all’interno della Torre della Cigna, il palazzo una volta sede dell’Agenzia delle entrate e del Catasto, ora occupato da quasi 60 famiglie e circa 200 persone. Le fiamme sono divampate tra le 7,20 e le 7,30 di questo caldissimo mercoledì mattina in una stanza trasformata in una camera da letto, al terzo piano della struttura. All’interno si trovava la 53enne insieme al suo cane. La donna è stata soccorsa e portata all’ospedale. Le sue condizioni di salute sono gravissime: necessario il trasferimento fuori città in un centro specializzato per grandi ustionati. Sul posto, in via Campo di Marte, sono intervenute due ambulanze della Svs, che hanno soccorso subito la ferita, e i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme. Presente anche un’ambulanza veterinaria, sempre della Svs, per le cure al cane. Momenti di paura per le 200 persone che da oltre un anno hanno occupato la Torre. Sono ancora da chiarire le cause dell’incendio. In merito ecco le dichiarazioni del sindaco di Livorno Filippo Nogarin. “Quanto successo alla Cigna è una vera e propria tragedia – ha detto il primo cittadino – sono vicino alla donna che è rimasta coinvolta nell’incendio e garantisco che verrà fatta chiarezza al più presto sulle cause dell’incidente. È del tutto evidente, però, che va fatta al più presto una valutazione delle condizioni di sicurezza della Torre, che ospita quasi 60 famiglie e che è di proprietà privata. Ho avuto un primo confronto con i vigili del fuoco che mi hanno rassicurato sul fatto che si tratta di un episodio circoscritto al terzo piano dell’immobile, tanto che è stato interdetto l’accesso solo a un’area limitata, in modo da non mettere in difficoltà il resto degli occupanti. È però necessaria una riflessione più ampia, in una città che detiene il poco lusinghiero record di sfratti per morosità incolpevole e che in meno di dieci anni ha visto il proprio patrimonio abitativo pubblico ridursi da 12mila a 8mila unità. Noi abbiamo fermato l’emorragia di case, contrastato i furbetti degli alloggi popolari e cominciato ad assegnarli a chi ne ha davvero diritto, ma la domanda supera di gran lunga l’offerta. È un circolo vizioso che necessita di misure straordinarie, a partire da una legge seria sull’autorecupero, altrimenti i Comuni rimarranno sempre con le spalle al muro a combattere da soli un’emergenza senza precedenti”. FABIO GIORGI

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