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Uccide l’ex moglie e poi si toglie la vita. La tragedia, in questo martedì mattina, all’interno di uno studio dentistico di piazza Attias. La donna era dipendente dello studio, in quel momento chiuso al pubblico. La coppia ha due figli, che sono stati prelevati dai carabinieri alle scuole elementari.
Tragedia a Livorno. Una donna è stata uccisa dall’ex marito, che poi si è tolto la vita. Il tutto si è verificato questo martedì mattina all’interno di un noto studio dentistico, in piazza 
Attias. La donna, dipendente dello studio, è stata trovata senza vita. Sul suo corpo ferite di arma da taglio, inferte con un coltello poi rinvenuto dai carabinieri. Nel bagno dello stesso studio il corpo, senza vita dell’ex marito. Lo studio dentistico, il martedì, è chiuso al pubblico ma la donna vi lavorava all’interno. Il titolare, che non era nello studio e che al momento della tragedia si trovava fuori città, ha provato, a metà mattinata, a contattarla. La donna però non rispondeva né in studio, né al cellulare. Solo successivamente il noto dentista ha ricevuto l’agghiacciante notizia. La donna era dipendente di quello studio da 15 anni. Era – assicurano i suoi conoscenti e lo stesso suo titolare – una lavoratrice impeccabile e una persona stupenda. Aveva avuto problemi con l’ex marito e il periodo della separazione era stato molto turbolento. Accompagnato dai carabinieri, il titolare è quindi salito in studio. L’allarme è scattato intorno alle 11,30, quando l’attuale fidanzato dell’assistente, preoccupato dal fatto che anche lui non riusciva più a parlarle, si è recato nello studio e bussando non ha ricevuto risposte. .A quel punto ha chiamato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i volontari, con medico, della Misericordia di Livorno, i vigili del fuoco, i carabinieri e il reparto scientifico dei carabinieri. Davanti ai soccorritori e alle forze dell’ordine la scena del delitto. I militari, assieme al medico legale, stanno cercando di ricostruire i dettagli della dinamica. La coppia ha due figli piuttosto piccoli, in età elementare. Sono stati i carabinieri ad andare a scuola per portarli a casa. FABIO GIORGI