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E’ morto Sergio Marchionne, Elkann: ho perso un amico.
E’ morto nell’ospedale di Zurigo dove era ricoverato dal 28 giugno scorso l’ex ad della Fiat Sergio Marchionne. Sessantasei anni Marchionne era stato ricoverato per sottoporsi a un intervento alla spalla destra. Le voci di un aggravamento delle sue condizioni si erano diffuse la scorsa settimana, poi sabato la convocazione urgente dei cda di Fca, Cnh Industrial e Ferrari che lo avevano sostituito nei ruoli di vertice.
La fine tragica di Sergio Marchionne, Fiat Chrysler che azzera il debito e chiude un ciclo, il debutto di Mike Manley come nuovo amministratore delegato. Tutto questo in un giorno.
“Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato”, ha detto il presidente di Exor e Fca, John Elkann, annunciando la morte dell’ex-Ceo in ospedale a Zurigo. “Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto”.
Soltanto un’ora dopo la morte di Marchionne sono arrivati i conti di Fca, con la conferma che il debito è stato finalmente azzerato e anzi c’è una liquidità di mezzo miliardo. Il secondo trimestre però è stato “difficile”, ha spiegato Manley al suo esordio da nuovo Ceo, con un utile netto in calo del 35% a quota 754 milioni. Per questo i target 2018 sono stati rivisti al ribasso, con ricavi a 115-118 miliardi e la liquidità a tre miliardi. Un arretramento che il nuovo Ceo ha voluto ridimensionare confermando “tutti gli obiettivi” del business plan al 2022. “Sono convinto – ha sottolineato Manley – che anche Marchionne avrebbe rivisto la guidance 2018 al ribasso”.
Possiamo avviare collaborazioni sui componenti, ma siamo concentrati sull’indipendenza e sull’attuazione del piano industriale”. E una priorità sarà il mercato cinese, “la sfida principale che ci attende”. Parole che mostrano impegno e fiducia, anche se nel giorno della morte di Marchionne a prevalere è il dolore. “È un momento molto triste e difficile – ha detto Manley – Sergio era un uomo unico e speciale, ci mancherà moltissimo”.
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